Il tema proposto, vuole riflettere anche sul passaggio dal to cure al to care, che richiede di mettere in atto una relazione vera, le cui caratteristiche, almeno alcune, sono la possibilità di scelta, la competenza, la comunicazione, la compassione, la continuità, il non conflitto di interesse.
La relazione medico-paziente è chiamata a realizzare una vera e propria alleanza che abbia come scopo quello di perseguire il miglior bene possibile per il paziente. In essa sono coinvolte due libertà che vanno entrambe rispettate. Va ricordato che l’autonomia di ogni persona non è assoluta, ma storicamente segnata dal suo rapporto con gli altri. La nostra esperienza ci fa confrontare con loro fin dall’inizio della nostra esistenza: abbiamo ricevuto la vita da altri ed essa si rapporta con gli altri: la nostra identità personale è costitutivamente relazionale. La nostra libertà è quindi responsabile di fronte agli altri che ci precedono e con i quali siamo chiamati a vivere e a collaborare. Tutto questo è molto importante ricordarlo sempre e realizzarlo, anche a riguardo delle decisioni del fine vita (cfr. legge n. 219 del 2017 in materia di consenso informato e disposizioni anticipate di trattamento).
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