L’infermiere di famiglia: ruolo attivo nel favorire l’aderenza terapeutica

15 settembre 2016

Evento sponsorizzato da Pfizer Italia S.r.l.

L’11% della popolazione anziana assume più di 10 farmaci al giorno e quasi sette milioni e mezzo di ultra65enni ne consumano 5 o più die. Quasi il 60%, secondo l’Agenzia Italiana del Farmaco, manifesta scarsaaderenza alle terapie contro le principali patologie. Itre milioni di italiani over 75, ossia quasi la metà della popolazione anziana assume erroneamente i farmaci prescritti. I pazienti spesso dimenticano di prendere lepillole, sbagliano le dosi, si confondono a causa delle diverse formulazioni del farmaco (gocce, pillole, etc...).
Il foglietto illustrativo, spessoscritto con lettere troppo piccole e con linguaggio troppo tecnico,è di difficileinterpretazione. Il paziente anziano, pertanto, spesso assume una dose insufficiente o una quantitàeccessiva di farmaco, andando incontro ad effetti inde
siderati anche gravi, come l’aumento del rischio dicaduta per gli anti-ipertensivi, antidepressivi o ipoglicemizzanti. L’allontanamento dalla aderenza alla terapiadetermina un elevato rischio di reazioni avverse, recidive, ricoveri ospedalieri e un significativo aumento dei costi per il SSN. Il presente progetto di informazione e sensibilizzazione ha l’obiettivo di individuare il ruolo dell’infermiere di famiglia nel migliorare l’aderenza a
lla terapia e la consapevolezza delle persone assistite rispetto alle norme in vigore e ai rischi legati allo zapping farmaceutico.

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